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lunedì 19 dicembre 2011

Menù 24 dicembre 2011

Ecco l'idea della cena per quest'anno:

liguine agli scampi (su una tavolata di 11 siamo solo 2 vegetariani)
insalata di polpo con le patate alla maniera di nonna Rosa (la mia nonna)
seppioline al forno
cavolfiori e olive alla salernitana
insalata di finocchi e arance
panettone della trazione (direttamente dalla Pasticceria Marchesi di Milano)
dolci al cucchiaio


a più tardi con il menù del 25


venerdì 2 dicembre 2011

Non si finisce mai di imparare

Ieri per caso ho scoperto che in italia siamo 7.000.000; Già: settemilioni di vegetariani. Più che in Francia, Inghilterra e Germania... E' incredibile, siamo la nazione con il più alto numero di vegetariani. Come è possibile? Non lo avrei mai detto perchè l'aria che si respira per le strade è quella dell'un po' di carne ci vuole e non ci sono tanti posti dove un vegetariano/vegano possa trovare un buon piatto cucinato bene che non lo obblighi a prendere l'insalata, insomma un piatto buono e che dia un po' di soddisfazione all'estetica... Insomma, di fatto la notizia dei 7 milioni l'ho scoperta qui:

Al grande cerchio

Ristorante vegetariano-vegano di Milano, davanti alla fermata mm1 di Wagner.
Potrei raccontarvelo però è più il caso di, come si suol dire: provare per credere.

Ale

lunedì 28 novembre 2011

il-clan-destino alla Cucina Italiana con Uliassi | 27/11/11

... che bello! Ho cucinato ad un evento molto carino!
La serata è stata organizzata da Cinque Sensi all'interno della scuola di Cucina Italiana.
Uno degli sponsor Pasta Latini (che personalmente ho scoperto solo in quest'occasione e come si suol dire MAI PIU' SENZA questo è il link al loro sito, dovreste assaggiare i prodotti, sono davvero di ottima qualità www.latini.com).
Beh e che dire, i commensali 25 tra cui il giudice, uno straordinaio Mauro Uliasssi, persona deliziosa e davvero saggia, un bell'incontro, una bella serata in generale. 
Gli Scuochi in competizione erano 4, e ci sono stati 2 exequo al primo posto e altrettanti al secondo.
Ovviamente ho portato un ricetta vegetariana ed è una di quelle semplici ma che esteticamente fanno effetto, avendo lavorato in un ristorante al momento della scelta della ricetta ho subito applicato la regola AUREA: organizzazione, semplicità ed estetica.

La mia ricetta è la Vellutata di piselli (porcini, pere e rochefort) che trovate anche nell'archivio ricette, però ATTENZIONE ... va corretta, non mettete il Roquefort, ammazza gli altri sapori... quindi diventerà (dopo che Uliassi mi ha "sgridato" devo correggerla) così:
Vellutata di piselli (porcini, pere e caprino)

Il porcedimento lo trovate sul sito dell'evento :-)

Buon appetito,
Ale

















martedì 22 novembre 2011

Il-clan-destino in pausa pranzo | 21 novembre 2011


Ricotta di pecora
Pomodori ramati maturi
Olio, sale maldon e pepe
Qualche goccia di limone

il pranzo (consegnato in ufficio) è consegnato e servito

martedì 25 ottobre 2011

Vellutata di zucchine...VERDE INVIDIA




Con questa ricetta partecipo al contest La Cucina dei 7 Peccati
Il mio colore è verde e il peccato è l'invidia. Ho scelto il verde e l'invidia di conseguenza per una questione romantica:
la prima è che "è verde di invidia" me lo diceva sempre mia mamma quando andavo all'asilo/scuola elementare se qualcuno mi dava fastidio e le raccontavo l'episodio, mi diceva, "Amore, non importa, è solo verde di invidia".

L'altro motivo è che il verde e l'invidia mi fanno pensare al personaggio del Grinch di Seuss nell'ultima rappresentazione di Carey: invidioso di chi può ancora godere del Natale... Ma Grinch nella mia lingua è un nomignolo spiritoso e a me caro...
 
Quanto alla ricetta c'è poco da dire: la vellutata la sappiamo fare tutti ma siccome mi piaceva partecipare qs contest e le foto sono troppo carine ecco anche la ricetta:

per 4 persone
2 cipollotti
2 zucchine grosse (o una decina di quelle BABY)
1 patata (se piace, ma si può fare anche senza)


Lavate le zucchine e prima di fare qualsiasi cosa tenete da parte un po' di buccia verde-zucchina e i ciuffi del cipollotto. (che poi taglierete a Julienne)
Tritate finemente il cipollotto.
Tagliate a cubetti piuttosto piccoli la patata e a cubetti meno grossi la zucchina altrimenti si disfa troppo.
Soffritto di cipollotti, unire patata e zucchina e fare rosolare qualche minuto (se vi va sfumate con il vino, io sono troppo a dieta per farlo) e poi coprite d'acqua a filo.

Fate andare a fuoco medio per 20 minuti (mi raccomando le patatate vanno tagliate piccole perchè altrimenti rimangono crude...20 minuti non sono tanti per le patate) e poi passate con il minipimer (o con lo strumento che vi piace di più).

Rimettete sul fuoco e fare ridurre un po'.
Salate pepate QB :-) e servite.

La decorazione della foto sono i ciuffi (sbianchiti e poi saltati) del cipollotto e la buccia della zucchina tagliata a julienne e poi saltata (saltate prima la zucchina e poi il cipollotto, speratamente, perchè se altrimenti la zucchina prende i succhi del cipollotto e sa tutto di cipolla...)

Aggiunta di tofu affumicato grattuggiato sopra a chi piace.

Buon appetito
Ale

lunedì 10 ottobre 2011

Curarsi con il cibo

E' scoppiata la febbre del "mi curo con la natura"...FINALMENTE...aggiungerei.

Io seguo questa "politica" da tempo e mi trovo bene.

A tal proposito c'è un simpatico articolo di D della Repubblica (on line) da leggere per introduzione ad uno studio più approfondito dell'argomento.



Da Alloro a Zenzero, l'alfabeto dei cibi sani

I libri sull'argomento sono miriadi, uno che ho letto di recente è questo:
Mangiar Sano e Naturale Buono
è una guida molto completa e scritta con termini semplici (sembra di parlare con un amico dell'arrgomento).

Un altro volume, più didascalico e molto utile, è questo:
Il Grande Atlante delle Piante Medicinali
Buona lettura

Ale

venerdì 16 settembre 2011

Cereali Germogliati

Sapevate che i cereali integrali si possono concumare, anche crudi, o cmq con una cottura di gran lunga minore di quella riportata sulle confezioni, a patto di averli fatti germogliare?

Io l'ho appena scoperto e mi sono gettata anica e corpo nell'esperimento.

E' molto semplice: si prende un cereale intgrale (con il riso bianco/brillato non funziona perchè è un alimento morto e il germe del cereale non c'è più o, se c'è ancora, non è più in grado di vivere e germogliare) qualsiasi: riso, farro, orzo, miglio, mais, quino etc. mettetelo a bagno x al massimo 8 ore.
Poi scolate e lasciate 1 o 2 giorni i cereali in una ciotola (di terra cotta sarebbe l'ideale, va bene anche la ceramica e il vetro NO ai metalli)
Sciaquate 2 volte al giorno.

Al primo germoglio proverete orgoglio per le vostre piccole creture ... poi l'impazienza di assaggiarli sovrasterà ogni altro sentimento.

I Germogli in Cucina Buono



Ale

martedì 13 settembre 2011

Delle erbette non si butta via niente - cucina FdF®

Al mercato o al super mercato sto comprando spesso le erbette fresche, che buone.

Una volta (anni luce fa) usavo solo le foglie diciamo più che altro per un banale fatto estetico e come per le erbette idem per le coste, per gli spinaci, catalogna, tarassaco, catalogna selvatica etc.
In trattoria poi ho imparato, tra le altre mille cose, a non buttare via niente, quindi, come per il maiale, anche delle verdure non si butta via niente e al momento di lavare le verdure divido le foglie dai gambi e cucino le prime come contorno  e utilizzo i gambi da saltare in padella, per condire una pasta, per fare un pesto particolare o per le polpette di verdura.
In venerdì è stato il caso delle erbette appunto, ho fatto un condimento rapido rapido per la pasta di integrale.

Ingredienti:
I gambi di 1kg di erbette ben puliti e scolati.
Pinoli
Aglio
Olio
Peperoncino
Pane secco


Tagliare i gambi in piccoli pezzi mezzo centimetro.

Saltarli in padella con aglio, olio e peperoncino per max 5 minuti (devono restare ben croccanti e non troppo molli)
A parte, in un altro padellino,  saltare con un goccio d'olio il pane secco sbriciolato (viene molto bene con la grattuggia del formaggio, nei buchi grandi, devono essere briciole grossolane) e, se piacciono i pinoli (o un altro frutto secco che vi avanza, stanno molto bene anche le mandorle! Oppure insaporite con un erba aromatica o delle scorzette d'arancia/limone)

Cuocere la pasta in abbondante acqua (salatela alla fine l'acqua così la pasta assorbirà solo sale fresco negli ultimi minuti di cottura) scolate e saltate con le erbette a fuoco vivo. Spegnete, condite con il pan grattato aromatizzato e servite.

Ovviamente qualcuno ci ha pensato prima di me e ne ha fatto un libro interessante:

Avanzi Popolo
La Cucina a Impatto (quasi) Zero Buono


Buon appetito.
Ale

mercoledì 7 settembre 2011

Km0

Ieri sera cenetta a Kilometri Zero.
Al mercato di Papiniano ho comprato:
1 euro al kilo erbette
0,50 euro al kilo zucchine
3 euro 20 fiori di zucchina + zucchina baby

0,50 euro al kilo percocche
1 euro un melone di 2 kg

Non sono riuscita a cucinare tutto perchè era troppa roba però il risultato è stato:
1_riso selvatico rosso (portato dalla camargue da un'amica) con gambi di erbette e zucchine baby al profumo di timo
2_fiori di zucchina in pastella (senza uova e con farina di farro)
3_melone

volevo fare le percocche al vino rosso, come faceva mia nonna d'estate, ma sarebbe stato uno spreco.

Delle erbette ho ancora le foglie e qs sera ci farò qualcosa. Mi hanno anche omaggiato di un bel mezzo chilo di cavolo nero e la scelta tra erbette e cavolo nero è dificile...mah, vedremo come andrà la serata!

Ale



lunedì 4 luglio 2011

Cuore Caldo

dosi per 10 tortini:

250gr di cioccolato fondente
100 gr di fruttosio (o 4 cucchiai di succo d'agave, dosate bene il succo perchè essendo liquido richia di ammorbidire troppo l'impasto, nel caso aggiungete farina)
1/4 bustina di lievito (4 o 5 grammi circa)
200 gr di margarina 

40 gr di olio di semi spremuto a freddo e biologico
60 gr di farina (io uso 30gr di farina 00 e 30gr di farina di riso, oppure tutta farina di riso in questo modo il tortino viene mooooolto leggero! ma il mix delle due farine è l'alternativa migliore)
20 gr di maizena (o fecola di patate...meglio maizena)


imburrare o dovrei dire IMMARGARINARE e infarinare gli stampini usa e getta di alluminio prima di versare il composto ottenuto. (margarina + farina e non margarina+zucchero per gli stampini, altrimenti i tortini cotti con lo zucchero si appiccicano all'alluminio e si romopono al momento di servirli)

procedimento:
prima di tutto eseguire l'operazione margarin+farina nelle forme per tortini, così da essere già pronti al momento cruciale!


sciogliere a bagnomaria la cioccolata con la margarina. (l'acqua del bagnomaria nn deve mai bollire)
sbattere lo zucchero e l'olio di semi.
quando il cioccolato+margarina si è sciolto unire il composto di olio e zucchero. 

unendo i due composti fare attenzione e mescolare bene ma nn troppo energicamente per nn formare  bolle d'aria nel cioccolato.
infine aggiungere la farina setacciata (inclusa maizena e lievito)
qnd il composto è omogeneo versarlo nelle formine usa e getta.


lasciar riposare in frigorifero un apio d'ore oppure conservarli in freezer e usarli con l'arrivo di ospiti inattesi!

cottura:
accendere il forno a 200° e cuocere i tortini (possibilmente con il forno ventilato e molto va alla sensibilità del cuoco, per la giusta cottura, ogni forno è a se!)

dal frigorifero: 8 minuti
dal freezer: 15 minuti

servire togliendo lo stampino usa e getta (dovrebbero venire via semplicemente capovolgendolo con un gesto rapido) e mettere dello zucchero a velo o una bella salsina a i frutti di bosco... (quella nelle foto è crema di maroni, un po' fuori stagione, lo so ma mi piace troppo!)


mercoledì 8 giugno 2011

Menù 24 dicembre 2010

germogli misti
insalata di arance e finocchi con ribes e pepe rosa
crostoni di polenta di storo e cipolle stufate
paccheri alla norma
parmigiana di melanzane

mercoledì 25 maggio 2011

Vorrei riportare questa riflessione trovata su un sito che frequeuento molto, e scritta da uno degli utenti.

Di Efeso (nick Name) intervento su uno dei forum di www.arnoldehret.it:
Basterebbe fermarsi ogni tanto (anche poco), ed osservare cosa succede (e a chi ci sta) intorno.
Si noterebbe, che il mondo vicino a noi, è deformato, malato, stressato, eccessivo. I "nostri" corpi, sono deformati, malati.
E ciò viene accettato come normale, cioè, che sia normale essere grassi, gonfi, malati stressati, eccitabili per un nonnulla.
Basterebbe fermarsi a riflettere, per comprendere che ciò è inaccettabile, in controsenso alla natura, che invece ci crea sani e forti, e dovrebbe essere così fino alla fine. 


Basterebbe saper osservare, che (per interesse), i mass media in primis, puntano al consumo di cibo non naturale, devitalizzato, morto, al consumo ed all’uso di medicinali, che non guariscono ma che mirano al sintomo, al divertimento forzato, al pettegolezzo, al desiderio eccessivo, al possesso, al potere al denaro. 


Noi siamo altro, non è vero che con l’avanzare dell’età, è assodato che ci si debba ammalare, che ciò faccia parte della biologia umana. 


Ci fa ammalare alimentarsi con cibi cotti, con cadaveri animali, cibi finti. Per essere vitali, occorre cibarsi con cibi naturali che invece ci fanno vivere sani forti e belli, dentro e fuori. 


Cibi soprattuto crudi, principalmente frutta. Il risultato di tale alimentazione, è assenza di dolori, di malattie, benessere interiore e fisico non riscontrabili con l’alimentazione canalizzata dalla TV con la pubblicità che governa e comanda i dettami comportamentali, sia alimentari che verso la salute. 


Sembrerebbe inutile spiegare, che lo fanno non certo per il nostro bene. 


Basterebbe (saper) osservare, per rendersi conto, che si è addormentati, si è senza forza e si segue ciò che viene dettato dagli interessi delle multinazionali alimentari, farmaceutiche e di tante altre cose. 


Noi siamo altro, basterebbe dare spazio alla voce interiore, che soffochiamo con il nostro ego, che è attratto da tutto ciò che è potere, possesso, ma che non ci fa mai stare bene veramente. 


Il nostro bene, dipende da noi, che dovremmo decidere cosa fare della nostra vita, per iniziare, basterebbe saper osservare.

martedì 3 maggio 2011

Menù per la domenica sera



Entrée:
Insalatina di misticanza, grana e noci (tra le varie insalate c'era anche quella, non so come si chiama devo ancora scoprirlo,  varietà di piccole foglie con le venature rosse, una vera opera d'arte della natura)

Primo:
Pasta integrale fatta in casa (spessore Imperia 3) al sugo di pomodoro e basilico passato (sugo vero, quello della mamma, con tanto di pizzico di zucchero per togliere l'acidità del pomodoro)

Secondo:
Zucchine grigliate con mentuccia
Melanzane alla griglia con timo
Peperoni arrostiti sulla fiamma olio e sale.

Contorno:
Cavolo cappuccio in insalata.

Companatico:
Focaccia artigianale con farina bianca e sale grosso maldon.

Dessert:
Finta caprese di fragole e melone con salsa di aceto (foto)






giovedì 28 aprile 2011

I miracoli secondo me


L'altro ieri preparando questo bestione integrale, io e la mia amica, ci siamo interrogate sul significato della parola miracolo.
Per me la forza di un alimento vivo è un miracolo.
L'unione di 3 elementi poveri che creano cibo povero e delizioso è un miracolo.

Acqua - 250/300ml
Farina - 500gr
Lievito (madre, in polvere o di birra..questo lo scegliete voi) qui abbiamo usato il cubetto (uno intero) sciolto in acqua tiepida

Mettete la farina in una ciotola (potete fare 50% bianca e 50% integrale o tutta integrale, quella della foto è tutta integrale) fate un buco al centro della farina, mettete 3 cucchiaini di sale, e lievito sciolto che nel frattempo è fermentato 3 cucchiai olio d'oliva e l'acqua (queste tre indicazioni sono da seguire alla lettera)
Impastare e creare una palla, fare una x con il coltello in superficie e coprire con la pellicola (o con panno umido). Lasciar riposare per 2 ore in luogo caldo.
Poi stendere in teglia e lasciar lievitare altri 30 minuti (consigliato ma non obbligatorio)
Spennellare di olio.
Cuocere in forno a 220° per 20/25 minuti
Verso il 15° minuto aggiungere il sale grosso (ed eventualmente delle erba se vi piacciono)
Sfornare e servire


Questa è unione di fatto.
Questa è una famiglia.
Questo trio da origine alla vita: esplode, è creativo, e vivo!

Mi chiedo come facciano tutte quelle persone che si abbuffano di schifezze o dicono che si nutrono solo per sopravvivere; come fanno quelli che non amano cucinare? Che problema hanno quellli che pensano che per mangiar bene si debba spendere una follia?

Buon appetito

giovedì 21 aprile 2011

Tazza di cioccolato con salsa di pere caramellate allo ZENZERO / Contest Zenzer(i)amo





















Dosi x 15/16 tazze da 70 gr | resistono in frigorifero fino a 4 giorni.

Per le tazze:

350 gr cioccolato, 600 gr panna , 100 gr latte, 4 uova, 90 gr zucchero.

Sciogliere a bagnomaria cioccolato, panna e latte. Sbattere lo zucchero con le uova. Una volta sciolto il cioccolato unire la spuma di zucchero e uova e amalgamare bene. Versare il liquido ottenuto nelle tazze (cocottes, tazze da the, tazzine da caffè a seconda del risultato estetico che volete ottenere) poi mettetele in una teglia da forno.
Per la cottura, chi avesse il forno a vapore (lucky!) può cuocere le tazze (coperte con della pellicola trasparente in modo che il vapore acqueo non rovini il contenuto e l'estetica del dolce) a 50° e non avete il forno a vapore, cosa molto porbabile, versate nella teglia 1cm/1,5cm d'acqua, riscaldate il forno ventilato a 150 gradi, e infornate per 30 minuti circa. La consistenza deve essere soda ma non secca/dura.

Per la salsa di pere caramellate:
6 pere sbucciate e tagliate a piccoli cubetti, 1 radice di zenzero, 1 bicchiere abbondante di vino bianco (buono e dolce), acqua QB. Pr il caramello: 150 gr zucchero e 75 gr acqua per ogni pera.

Saltare le pere (che avrete preparato in precedenza tagliate a cubetti regolari) con lo zenzero e lo zucchero, appena sale il calore, sfumare con il vino. Aggiungere un po' d'acqua e lasciar cuocere a fuoco lento per 10 minuti circa (quando la consistenza delle pere è morbida e di vostri gradimento). Frullare e ridurre il composto in salasa omogenea.

Fare il caramello. Al momento giusto fermare il caramello con un goccio di acqua fredda e unire la salsadi pere e zenzero. Amalgamare bene e far riposare.


Fare lo sciroppo per il croccante di pera: sciroppo 25 baume*:1 lt acqua, 1 kg zucchero. Sciogliere sul fuoco acqua e zucchero. Alla giusta densità ritirare dal fuoco.


Per il croccante di pera:
Pere tagliate molto sottili (l'ideale sarebbe con l'affettatrice).
Immergere le pere nello sciroppo appena prepato e stenderle su una teglia rivestita di carta forno.
Fare asciugare le fettine di pera in forno ventilato a temperatura molto bassa per un paio d'ore.

* i gradi Baumé Indicano la densità di una soluzione di saccarosio secondo la scala Baumé. La densità di una soluzione zuccherina semplice indica nel contempo la percentuale zuccherina contenuta nella soluzione. Di seguito la tabella per determinare i Baumé del vostro sciroppo.

Per un litro d'acqua:
30° = 1,350 kg di zucchero
25° = 1 kg
23° = 900 g
22° = 800 g
17° = 700 g
16° = 600 g

Buon appetito, Raffaela - Torta di mandorle senza farina

Un'amica di famiglia, bravissima in cucina mi ha dato questa ricetta, senza farina senza burro, senza niente! Le uova fanno tutto...

Gr.200 zucchero - Gr.300 mandorle non pelate - 6 uova.


Esecuzione: sbattere a lungo i rossi con lo zucchero, aggiungere le mandorle tritate finemente, un bicchierino di liquore a piacere, io ci metto gran marnier, un po di succo di arancia, per ultimo il bianco montato a neve fermissima. Ungere uno stampo per torte e versarvi l'impasto, mettere in forno già caldo a 180° per 35 minuti (controllare con uno stecchino)

Buon appetito
Ale

lunedì 18 aprile 2011

Mandorle Amare


Quando vai in Sicilia,  scopri sempre qualcosa, qualcosa di magico; io, tra le altre, ho scoperto un editore siciliano e un libretto semplice ed interessante, di ricette basiche con i fondamentali della pasticceria siciliana:

Mandorle Amare - Maria Grammatico e Mary Taylor Simeti - ed. Flaccovio
Un bel libro di cucina e di storia.
Di seguito la ricetta base per la pasta di Mandorla di pagina 85.
Lo zucchero è arrivato in Europa attraverso la Sicilia: quando i saraceni occuparono l'isola, nel nono secolo, introdussero la coltivazione della canna da zucchero. Nei secoli a seguire le loro confezioni -confetti, frutta candita, cotognata e pasta di mandorla- incontrarono grande successo presso la nobiltà europea. Durante tutto il Medio Evo e il Rinascimento, la Sicilia ha prodotto ed esportato la pasta di mandorla, un genere di lusso che conferiva grande prestigio (nel '400 una torta di marzapane costava più di un paio di pavoni!) e a tutt'oggi l'isola rimane famosa per questa produzione. Nel fare la pasta di mandorla, conosciuta pure come pasta reale, è importante partire da mandorle intere da tritare sul momento, piuttosto che usare la farina di mandorla preparata commercialmente, che si asciuga rapidamente, perdendo gli oli essenziali. Maria racconta come si preparava la pasta di mandorla al San Carlo, tritando le mandorle a mano e aggiungendole ad uno sciroppo di acqua e zucchero, un processo lungo e faticoso che è stato semplificato notevolmente dall'avvento del tritatutto e dell'impastatrice.

300 g mandorle pelate
400 g zucchero semolato
1 dl circa di acqua
una bustina di vanillina
zucchero a velo per spolverare

In un tritacarne o un tritatutto elettrico, ridurre a farina le mandorle assieme ad un poco dello zucchero semolato. Impastare assieme allo zucchero rimanente e la vanillina, aggiungendo l'acqua poco alla volta fino a quando diventi molto liscia e morbida.
Spolverare un tavolo di marmo o altra superficie fredda con lo zucchero a velo e lavorare la pasta con le mani. Avvolgere nella pellicola e conservare al freddo fino all'uso. La pasta di mandorla si mantiene molto a lungo in frigo. Resa: circa 800 g di pasta di mandorla.


mercoledì 13 aprile 2011

La spesa perfetta

Una mia amica, molto brava in cucina, ha un grande difetto: esagera nel fare la spesa.
Questo mi ha fatto riflettere sul fatto che da che sono vegetariana e da che mangio solo cibi vivi, quindi frutta e verdura fresca, non solo il mio portafoglio è più gonfio, ma nel mio frigor non ci sono più sprechi.

Sono molto sensibile all'argomento, sin da piccola ho avuto la visione del usare e riusare.

Non buttare mai nulla è fattibile, si tratta di fare un'accurata e furba lista della spesa.

Il primo risparmio in cucina si realizza così non accumulando in casa alimenti deperibili che per forza di cose andrebbero sprecati.
Solo con l'esperienza si impara a comprare quello che serve veramente.
Un'altra soluzione intelligente sono i gruppi d'acquisto (http://www.retegas.org).

Però la vera differenza, il tasto su cui non si batte mai abbastanza, è quello della riutilizzazione degli avanzi, vi ho già parlato della mia cucina FdF®?


Di solito i piatti del giorno prima scaldati non hanno molto successo sulle nostre tavole, ma ci sono piccoli accorgimenti e manipolazioni che possono trasformare a tal punto gli "avanzi" da renderli freschi e appetitosi quanto basta!

Faremo presto una sezione dedicata a questo tipo di "accortezze".


Mojito di Zucchine / contest sapori e colori








Dosi per due persone:
2 piccole zucchine* tonde (vanno bene anche quelle classiche, viene ancora più verde)
1/2 scalogno** per il soffritto
Un bicchierino da liquore di aceto di riso, se vi piace il sapore (oppure, più classico, di buon vino bianco)
2 bicchieri di acqua tiepida
Sale e olio qb
Salvia e Fleur de sel per la guarnizione

Tagliare le zucchine a cubetti piccoli e regolari (per fare un lavoro regolare ed esteticamente bello usare la mandolina per tagliare a fette la zucchina e poi un coltello con lama lunga, tagliate le fette in striscioline che poi diventeranno cubetti)
Far soffriggere in un cucchiaio di olio lo scalogno, unire le zucchine e far dorare leggermente.
Sfumare con il bicchierino di aceto di riso, o di buon vino bianco (l'aceto di riso da un sapore più fresco e secco al palato, si può dire estivo, da superalcolico...il vino da un gusto più rotondo e dolce, più autunnale).
Aggiungere i bicchieri d'acqua (o comunque fino a coprire a filo i cubetti di zucchine)
Cuocere a fuoco moderato per max 15 min (se gradite le verdure più croccanti bastano 10 minuti)
Nell'attesa di concludere la cottura preparare la guarnizione, tritando grossolanamente la salvia e fleur de sel.
Al termine della cotura "impiattare" servendo in due bicchieri trasparenti (a vostra scelta), unire il sale alla salvia e un goccio d'olio a crudo (mescolare con un cucchiaino dall'alto verso il fondo con movimenti circolari, come si farebbe per mescolare il mojito vero). Completare L'opera con un po' di sale sul bordo del bicchiere.

Cin cin.

*Le zucchine sono un ottimo alimento per chi vuole dimagrire perché contengono pochissime calorie; hanno un buon contenuto di potassio, caroteni e vitamina C. Le zucche invernali soprattutto quelle con la polpa più scura, hanno eccezionali quantità di caroteni, potassio e vitamine del gruppo B. Come altre sostanze ricche di caroteni, le zucche hanno dimostrato un effetto protettivo nei confronti di molti tumori, e in particolare di quello ai polmoni.
**Di questo piccolo bulbo si usa tutto, anche le foglie: sono un forziere di sali che aiutano il corpo a smaltire le calorie in più. Di scalogno ne esistono diverse varietà, caratterizza­te da dimensioni, forma e colori differenti. In Italia è famoso quello di Romagna, allungato e dalla buccia color bruno dorato. Più aromatico della cipol­la, della quale è parente stretto e ha le stesse caratteri­stiche nutrizionali, è invece meno invadente dell’aglio, e in cucina è adatto per preparare soffritti e salse, ma anche per aromatizzare le insalate e le frittate e per essere conservato sott’olio e sotto aceto. Le sue proprietà sono essenzialmente simili a quelle della cipolla ma, in più, lo scalogno è un potente di­sintossicante e favorisce l’accelerazione dei processi metabolici. Per sfruttare appieno tutte le proprietà dello scalogno, se ne utilizzano anche le foglie, da triturare nelle frittate: sono straricche di oligoelementi e di antiossidanti. Se aggiungi un battuto di scalogno alle insalate, ricorda sempre di arricchire il piatto con tanto prezzemolo tritato: questa pianta aromatica, oltre a essere diuretica, neutralizza l’aroma “cipolla” tipico dello scalogno

giovedì 7 aprile 2011

Articolo molto interessante su Arthur Potts Dawson

http://blog.atcasa.corriere.it/community-garden/2011/04/07/arthur-potts-dawson-il-rivoluzionario-degli-orti-urbani-nipote-di-mick-jagger/#more-1359

martedì 29 marzo 2011

28_Marzo2011_Cucina FdF®

Ieri era la sera della cena FdF®.
Non è cucina concettuale e non è nemmeno una cosa "bella" da dire, ma è una cosa tanto pratica e soprattutto di grande attualità nonchè utile ai fini dell'economia domestica: trattasi della cucina Fondo Di Frigor®, e cioè, cucinare piatti buoni e belli, con gli ingredienti che, aprendo il frigorifero, ci salutano e saltellano cercando di farsi scegliere per essere utilizzati.

Ero a casa di un'amica molto brava in cucina ma esagerata nel fare la spesa la situazione era la seguente.

Nel freezer:
Ravioli di farina integrale fatti in casa (da lei) ripieni di ricotta sale e pepe. (Settimana scorsa li aveva preparati in eccesso in occasione di una cena tra amici e per non sprecarli, saggia ragazza, li ha messi in freezer) 
n° 2 tortini di patata violetta surgelati (comprati in offerta e già pronti, in un attimo di follia, da Picard)

Nel frigorifero:
Castagne sottovuoto gia cotte (comprate all'Esselunga almeno 15 giorni fa, in scadenza il 31 maggio, niente di preoccupante però giravano da troppo tempo)
Rametti di salvia confezionata (comprata sempre all'esselunga per la preparazione di una ricetta che ne richiedeva 2 foglie...)
Erba cipollina (idem come sopra)
Grana (gia grattuggiato comprato perchè era in offerta...e non aggiungo commenti)
Formaggi vari (selezione di formaggi avanzati, piccoli pezzi da miniporzione di chevre, gorgonzola dolce e brie) 

Latte di cocco (avanzo di un barattolo comprato per assaggiare il latte di cocco e vedere se in effetti valeva la pena usarlo)
Frutta SunSet (cioè frutta da salvare)
Vino rosso (non più di due dita di ottimo valpolicella avanzate domenica sera che non volevamo buttare via!!!)


Questo è il menù che ne è uscito:

- Ravioli integrali con battuto di castagne e salvia e ristretto al vino rosso
- Tortino di patate violette in salsa di cocco ed erba cipollina
- Minitagliere di formaggi con uva Apirena (quella senza semi)

Costo effettivo dell'operazione: 0€
Io sono per il ricilo e il riuso, nonchè per l'inventiva da necessità, e questa è solo la mia personalissima visione, o meglio il modo in cui gestisco la mia vita e la mia cucina e non solo, anche l'estetica della mia casa segue il principio del riciclo e del riuso (ogni giorno mangio sul tavolo Salvarani in formica verde che mia nonna ha comprato almeno 50 anni fa per la sua csa di Viale Abruzzi) e sono così da sempre, ho sempre avuto lafissa del "non spreco" ma ho notato, è soprattutto nell'ultimo anno, che ormai questa cosa è così importante che c'è chi se ne occupa a livello "professionale" alcuni esempi, o meglio spunti di riflessione:
http://www.lastminutemarket.it/
http://www.alcenerocaffe.com/spreco-zero
http://www.bancoalimentare.it/

e tanti altri...bhe cmq...buon appetito

29_Marzo2011_Cuore caldo (prima che sia troppo tardi)

per 10 tortini:
5 uova
250gr di cioccolato fondente
125 gr di zucchero
1/4 bustina di lievito (4 o 5 grammi circa)
225 gr di burro
50 gr di farina (io uso a volte meta farina 00 e metà farina di riso, si può fare anche tutta con la farina di riso viene mooooolto leggero! ma il mix delle due farine è l'alternativa migliore)
20 gr di maizena (o fecola di patate...meglio maizena)

imburrare e infarinare gli stampini usa e getta di alluminio (domopack) prima di versarci il composto ottenuto. (burro + farina e non burro+zucchero se no no si staccano al momento di servirli)

procedimento:
prima di tutto imburrare ed infarinare leggermente le forme per tortini, così da essere già pronti al momento cruciale!

sciogliere a bagnomaria la cioccolata con il burro. (l'acqua nn deve mai bollire)
intanto sbattere le uova con lo zucchero.
quando il cioccolato+burro sono sciolto unirli al composto di uova e zucchero. il cioccolato nonndeve essere caldo, è fondamentale perchè altrimenti l'uovo si cuoce.
unendo i due composti fare attenzione e mescolare bene ma nn troppo energicamente per nn formare le bolle d'aria nel composto.
infine aggiungere la farina setacciata (inclusa maizena e lievito)
qnd il composto è omogeneo versarlo nelle formine usa e getta.
lasciar riposare in frigorifero un apio d'ore oppure conservarli in freezer e usarli con l'arrivo di ospiti inattesi!

cottura:
accendere il forno a 180° e cuocere i tortini (possibilmente con il forno ventilato e molto va alla sensibilità del cuoco, per la giusta cottura, pogni forno è a se!

dal frigorifero: 8 minuti
dal freezer: 15 minuti

servire togliendo lo stampino usa e getta (dovrebbero venire via semplicemente capovolgendolo con un gesto rapido) e mettere dello zucchero a velo o una bella salsina a i frutti di bosco...